venerdì 24 gennaio 2014

Recensione: "Ti aspettavo" di J.Lynn



"Odiavo essere in ritardo.
Odiavo che la gente si voltasse a guardarmi.
Il che era inevitabile se arrivavi un minuto dopo l'inizio della lezione.
(...) Ma, soprattutto, perchè diamine mi ero iscritta al corso di astronomia?
(...) Mi fiondai su per l'ampia scalinata, oltre la porta a doppio battente e...
andai a sbattere contro il muro.
Barcollai all'indietro, agitando le braccia come un vigile ubriaco.
Oh santo cielo, stavo per cadere.
(...) Qualcosa di solido e robusto mi cinse la vita, impedendomi di precipitare.
 -Ehi, tutto a posto, tesoro?-disse una voce profonda.
Due occhi di un azzurro incredibile e incorniciati da folte ciglia nere mi stavano fissando.
(...) Un ragazzo mi stava abbracciando.
Nessun ragazzo mi aveva mai abbracciata.
(...) Raccolse un foglio di carta e poi alzò lo sguardo su di me.
-Asronomia, corso base? Ci sto andando anch'io.-
Fantastico per l'intero semestre avrei rivisto in aula il ragazzo 
che avevo quasi ucciso in corridoio.
-Adesso sei in ritardo anche tu. Mi spiace, sul serio.-
(...) Non fa niente, sono abituato alle ragazze che si gettano tra le mie braccia.
Ma nessuna mi aveva mai aggredito alle spalle. Non è male, devo dire.-
(...) Restai inchiodata al pavimento mentre lui percorreva i pochi metri
 che ci separavano dalla porta chiusa dell'aula 205.
Posò la mano sulla maniglia e si voltò a guardarmi, in attesa.
Non ci riuscivo.
Non potevo entrare lì dentro, mi avrebbero fissata tutti.
Dopo cinque anni ne avevo abbastanza di essere al centro dell'attenzione.
La fronte mi s'imperlò di sudore (...) e io fuggii.
Avevo fatto più di millecinquecento chilometri per ricominciare da zero,
e in pochi minuti avevo già rovinato tutto." 

Un nuovo appartamento alla University Heights, centinaia di chilometri lontana da casa, dal caldo sole del Texas e una coppia di amici stupendi che la sostengono e che ogni giorno la spingono a mettersi in gioco: tutto questo basterà ad Avery per lasciarsi la sua vecchia vita alle spalle e ricominciare da zero? Riuscirà a dimenticare tutte quelle risatine e quei sussurri velenosi alle sue spalle? O sarà forse il 'disastroso' incontro con Cam e le sue improvvise e ostinate attenzioni a cambiarle la vita? Avery non capisce perchè un tipo bello e desiderato come lui perda il suo tempo a prendersi gioco di lei... perchè solo questa può essere la  ragione che spinge Cam a starle accanto.


 "-Perchè sei così gentile con me?-
Mi guardò per un momento. 
-Bè, penso di essere una persona gentile.
 E tu sei nuova, si vede che sei una matricola.-
-Non voglio la tua compassione.-
-Non si tratta di compassione, Avery. (...)
E poi sei carina- aggiunse.
Battei le palpebre. 
-Cosa? Cosa c'entra il discorso dell'essere carina?-
-Mi hai chiesto perchè sono così gentile con te. 
E' vantaggioso per entrambi. (...) E perchè hai gli occhi castani.
Adoro gli occhioni di quel colore.- Rise.
-Sono superficiale da morire. Ehi, il fatto che tu sia carina aiuta.
Tira fuori il bravo ragazzo che è in me. Mi fa venir voglia di offrirti i biscotti.-
Lo fissai.
-Quindi se io fossi brutta non saresti gentile con me?-
-Sarei gentile con te anche se fossi brutta.-
Le sue labbra carnose si aprirono in un sorriso. Chinò la testa e sussurrò: 
-Però i biscotti li terrei tutti per me.-
Incrociai le braccia e cercai di non pensare a quanto erano vicini i nostri volti.
-Inizio a pensare che 'biscotto' sia una parola in codice che sta per qualcos'altro.-
-Forse sì-
-E pensaci: se biscotto è una parola in codice, qualsiasi cosa simboleggi... 
ti è finito in bocca, tesoro.-
Una parte di me era lievemente turbata, e l'altra? L'altra parte rideva, e io risi con lei.
-Sei davvero...-
-Fantastico? Meraviglioso?-
-Bizzarro, stavo per dire.-
-Bè diamine, se io avessi dei sentimenti li avresti feriti.-
-Allora è un bene che tu non abbia sentimenti, eh?-
-Suppongo di sì.-"

Ma quando Avery sembra aver trovato un pò di serenità, ecco l'arrivo di una mail misteriosa di cui non conosce il mittente. Ha un brutto presentimento, una parte di lei non vuole aprirla, vorrebbe semplicemente cancellarla e dimenticare di averla ricevuta, ma non può far finta di niente e la curiosità ha la meglio...



"Sei solo una bugiarda, Avery Morgansten.
Prima o poi la pagherai.
E non coi soldi."

Tre righe che l'hanno scovata persino lì, in una sperduta cittadina del West Virginia.
L'incubo sta forse ricominciando?


Il mio commento

"Ti aspettavo" non può che essere definito un romanzo young adult, sia per l'età adolescenziale dei due protagonisti, sia per il contesto ambientale in cui l'autrice decide di sviluppare la storia -l'università-, tuttavia, nonostante non sia più una teenager, ho apprezzato tantissimo questo libro per la semplicità e allo stesso tempo l'intensità con cui l'autrice ha saputo raccontare questa bellissima storia d'amore. La Lynn attraverso queste 396 pagine, ci ha dato la possibilità di tornare indietro nel tempo e ricordare il nostro primo amore, la nostra prima volta accompagnata da ansie e batticuore e perchè no, le nostre cocenti delusioni... il tutto condito con un pizzico di allegria e spontaneità che solo questa giovane età ci può donare. Stupendo il protagonista maschile -Cameron- che ho amato sin dall'inizio grazie alla sua sicurezza e all'adorabile spavalderia, con cui ha saputo arrivare al cuore tormentato di Avery, ragazza teneramente complicata. Una coppia che non si può non amare. Ho riso delle figuracce di lei e sono rimasta conquistata dall'animo turbolento e giocoso di Cam. Quale ragazza non sogna di conoscere un principe azzurro con jeans strappati e occhi blu che riesce a farti ridere anche quando guardandoti dentro vorresti solo piangere?
Questo è il libro per chi ama le storie d'amore che sanno davvero far battere il cuore...

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