mercoledì 22 giugno 2011

"Made in Italy" con... Solange Mela








Un atollo tropicale nel cuore dell'oceano, Kiritimati, con la sua barriera corallina, un tripudio di colori sgargianti e vita sommersa, fatta di esemplari unici di pesci e coralli, meta imperdibile dei turisti che durante l'anno affollano l'isola polinesiana.
Qui, in questo scenario da favola, ricco di flora e fauna da preservare e proteggere dall'incessante attacco dei bracconieri, si svolge la storia raccontata da Scarlett Douglass Scott, alias Solange Mela.







Un uomo fuggito dal suo passato che trova in questa magica terra una cura per il suo dolore, riuscendo, anno dopo anno, ad annullarne il ricordo.
Una donna, amante della natura che, arrivata per lavoro sull'isola, si ritrova coinvolta in un'avventura senza precedenti, dove la natura che tanto venera, la porterà a mettere a rischio la sua stessa vita.

Sono passati anni dal suo arrivo a Kiritimati e Marin MacLanart, capelli biondi e occhi grigio-verdi, è diventato un ranger del Parco Naturale.
Monnalisa Spencer, chiamata semplicemente Lisa, è una fotografa che lavora per la "Australian Biological Resources Study", una sezione del Dipartimento per l'Ambiente del Governo australiano.
Viene inviata sull'isola per raccogliere foto e materiale per una pubblicazione scientifica. Una donna che non passa certo inosservata, non solo per il suo carattere testardo, ma anche per la sua bellezza: una cascata di riccioli biondo dorato, un viso dai lineamenti delicati, dalle mani sottili e dalle lunghe gambe flessuose, vestita con ottimo gusto.

Appena arrivata però, si trova subito di fronte a un imprevisto che può mandare a monte tutto il suo lavoro: un tifone è in arrivo sull'isola e tutti i turisti stanno per essere evacquati. Lisa non è un tipo che si impressiona facilmente, nulla al mondo, tifone compreso, le impedirà di svolgere il suo servizio per il Dipartimento; questa è la sua grande occasione per diventare finalmente qualcuno agli occhi dei suoi superiori.

Ma se oltre a una catastrofe naturale
ci si mette di mezzo la sfortuna di dare fiducia
alla persona sbagliata?
Quali possono essere le conseguenze?


Meno male un ranger coraggioso si troverà nel posto giusto al momento opportuno, salvandola dai guai...

-"Oddio! Grazie! Grazie di avermi visto!"
Precipitò sulla riva in un goffo gioco di piedi,
aggrovigliandosi nei resti di un nido di cicogna.
Gli cadde tra le braccia con uno strillo,
rischiando di far precipitare entrambi nel fango.
Si aggrappò a lui come un'edera,
afferrò al volo la custodia della Reflex
e scivolò all'indietro,
sbattendo a terra il fondoschiena con un grido irritato.
"Ma lei cosa ci fa qui?"
"Mi sono persa" esordì con un respiro affannoso.
"No, non è proprio così!
Mi hanno abbandonata nella laguna."
"Abbandonata?"
"Sì, quel cacciatore, quel Fischer!"
"Fischer?"
"Sì! Ma perchè ripete tutto quello che dico?
Non capisce l'inglese?"-


Ma se il passato, quel passato che si credeva morto e sepolto, tornasse all'improvviso? A volte cambiare città e lavoro non serve per cancellare odio e rancore...



Il mio giudizio

Solange Mela riesce a miscelare il suo amore per la natura con una buona dose di suspance e colpi di scena, ottenendo così una storia interessante con sfumature romantiche.
Enigmatico il personaggio di Marin, che sin dall'inizio riesce a suscitare nel lettore una forte curiosità per ciò che riguarda il suo passato da famoso medico in carriera e per le motivazioni che l'hanno spinto ad abbandonare il suo paese e la sua famiglia; un carattere chiuso, particolare, che tra le righe ci rivela il dolore che ha segnato indelebilmente il suo animo e il suo cuore... un uomo tutto da scoprire.
Lisa, forse meno ermetica, e un po' più scontata, rivela comunque il suo carattere testardo e cucciuto e sotto certi punti di vista anche buffo, ritrovandosi da cittadina di Sydney abituata ad agi e benessere a semplice ragazza circondata dal nulla, su di un atollo sperduto nell'oceano, tra gente semplice che vive, o meglio, sopravvive grazie al turismo e alla pesca.
Lo stile di Solange è semplice e allo stesso tempo ricco di suggestive descrizioni che ci proiettano in un mondo naturale inesplorato, dove la mano dell'uomo ancora non ha segnato questa realtà incontaminata e preziosa.
La lettura è scorrevole e fluida. Un libro consigliato a tutti, per lettori in cerca di storie avventurose, ma non scontate.




L'intervista

Oggi ospitiamo nel nostro “Made in Italy” un'autrice che oltre a essere una brava scrittrice ha aperto nel 2006 la casa editrice Edizioni Domino.

Benvenuta Solange, sono contenta di essere qui in tua compagnia.

-Ciao Gloria, grazie per l'invito! E' un piacere essere qui al Gloria's Literary Cafè.

Parliamo un po' di te. Solange Mela nasce come scrittrice e poi, come già citato, decide di aprire una casa editrice tutta sua, condividendo questa passione, questo amore per la scrittura con altri autori emergenti. Parlaci di com'è iniziato questo tuo percorso letterario, quali sono state le tue prime soddisfazioni, ma anche le prime delusioni a cui sei andata incontro.

-Il mio percorso letterario nasce circa dodici anni fa, con la pubblicazione di “Amadron” (Blu di Prussia), un romanzo fantasy scritto a quattro mani con mia sorella Lizzia. Fino ad allora avevo partecipato solo a pubblicazioni amatoriali (fanzine) e racconti su giornali locali. Dopo “Amadron” iniziai la prima stesura di “Christmas Island”, che all'epoca aveva ancora il titolo provvisorio di “La baia rossa”. Il progetto fu messo da parte quando il mio editore (Effedue Edizioni) mi propose di scrivere un romanzo noir a carattere paranormale, e nacque la saga della Duchessa Assassina, di cui il primo romanzo è Savanne. Seguirono circa sei anni di lavoro intenso di collaborazione con la Effedue Edizioni, sia come autrice che come revisore di bozze, poi come curatore della collana fantastica. Poi arrivò la decisione di aprire una mia attività, con l'idea di avere più tempo di dedicare alla mia produzione. Edizioni Domino doveva essere un piccolo progetto personale, che con il tempo si è invece trasformata in una piccola realtà editoriale.

La più bella soddisfazione è arrivata dagli autori che lentamente ma con costanza si sono fidati del mio metodo editoriale, e che continuano ad affidare a me le loro pubblicazioni. Una delle nostre più impegnative pubblicazioni, “Storie di Draghi, Demoni e Condottieri” ha accumulato ottime recensioni, surclassando anche autori stranieri di ben più larga fama. Delusioni se ne accumulano tutti i giorni, tra le battaglie con le librerie che faticano ad accogliere i piccoli editori, e l'assenza di interesse del grande pubblico che privilegia nomi noti piuttosto che azzardare l'acquisto di un autore esordiente. Ma non mi faccio demoralizzare dai numeri, so che il sentiero dell'editoria è impervio, e proprio per questo è più apprezzata la fatica per raggiungere il successo.

Cosa pensi dell'editoria italiana in questo momento?

-L'editoria italiana è un mostro a molte teste, è difficile dare una panoramica generale. Si deve dividere in settori, la grossa, la media e la piccola editoria, e ognuno di essi ha il suo particolare “microclima”. Per la mia esperienza nella piccola editoria posso dirti che al momento sta agonizzando. Molti colleghi stanno chiudendo, altri per adeguarsi ai tempi preferiscono spingere opere di basso profilo e molto commerciali, sacrificando autori meritevoli ma con testi impegnativi. Non è da escludere che entro quattro-cinque anni scomparirà il romanzo stampato, prediligendo l'e-book, che oltre a garantire spazio nella biblioteca di casa propria, permette il trasporto di più 200 titoli in un pratico e-reader.


Parliamo del tuo ultimo romanzo “Christmas Island”. Ti devo da subito fare i miei più sentiti complimenti per le stupende descrizioni che hai fatto, curate, dettagliate, capaci di far rivivere nella mente del lettore la magia che si respira in quei posti meravigliosi di cui ci hai parlato. In questo libro si sente come questa tua passione per la natura e l'ecologia sia forte e penso che l'idea di scrivere questo libro sia nata proprio da questo, o sbaglio?

-Come dicevo all'inizio, Christmas Island è nato circa dodici anni fa. All'epoca però era difficile per me reperire informazioni dettagliate come quelle contenute nel romanzo. L'isola non aveva una sua identità specifica. Era un'isola tropicale, molto simile a quelle dell'arcipelago giapponese, un po' idealizzate dai film che avevo visto in televisione. Quando l'ho ripreso in mano nel 2009 ho voluto correggere il tiro e fare una ricerca approfondita, grazie a internet adesso si possono avere informazioni anche sul clima e sulla struttura geologica del posto dove si vuole ambientare una storia. Grazie a quattro anni di esperienza di volontariato nelle Guardie Ecologiche Volontarie di Piacenza, ho sviluppato una particolare sensibilità per gli ecosistemi e la sottile interazione delle creature che li compongono. L'altra particolarità che mi ha convinto ad ambientare la storia sull'isola è la vita sociale che la accoglie, un misto di turisti allo sbaraglio, cacciatori di frodo, guardiaparchi, e popolazione indigena. Era il luogo adatto per ambientare un'avventura... e perchè no? Anche una storia d'amore.

Domanda che pongo spesso ai nostri amici scrittori: qual è tra i personaggi del tuo libro, quello che hai sentito più “tuo”, quello di cui ti è piaciuto più scrivere? Perché si sa, anche se ogni autore ama tutti i suoi personaggi come fossero figli, c'è n'è sempre uno in particolare che ci ruba il cuore, che ci conquista più di altri.

-Il personaggio in questione è Marin MacLanart, il ranger che vive sull'isola. Ex cardio-chirurgo, che ha lasciato la professione per ritirarsi a vivere in solitaria, è un tipo indipendente, un po' sarcastico, poco avvezzo a trattare con le donne. Le vede più che altro come una scocciatura, ed evita di averci a che fare. Nella sua vita precedente, da famoso e ricco chirurgo, le donne sono state dei giocattoli intercambiabili, che non gli hanno lasciato un buon ricordo. L'incontro con Lisa, che riesce per un caso fortuito a ritrovare nelle saline di Christmas Island a poche ore dall'arrivo dell'uragano, cambia la sua convinzione verso il genere femminile.

Il romanzo non è altro che un percorso interiore verso il cambiamento, che porta Marin a scuotersi dall'apatica vita dedicata solo alla natura, per occuparsi di nuovo (alla fine) di un altro essere umano, e a realizzare che la solitudine infondo può essere tranquillamente condivisa con qualcuno che la pensa in modo diametralmente opposto a lui, se è l'amore ad abbattere i confini dell'incomprensione.

Solange parlaci dei tuoi progetti futuri. Cosa tieni ancora chiuso nel cassetto?

-Nel cassetto, e spero di aprirlo presto, c'è un altro romanzo ambientato a Christmas Island. Questa volta però i personaggi cambiano, e come unico riferimento al primo romanzo rimane Lara, la comandante dei Ranger, che avrà parecchi problemi a gestire un cocciutissimo e affascinante ricercatore, intenzionato a scoprire i segreti militari degli esperimenti nucleari effettuati negli anni '60 sull'isola. L'idea è stata voluta e appoggiata dalle mie lettrici, che ormai si sono appassionate all'isola al punto quasi da essere deluse dalla brevità del primo romanzo. Hanno chiesto un'altra storia, e spero di accontentarle presto.

Grazie di cuore per la tua disponibilità. E' stato per me un vero piacere chiaccherare con te e scoprire qualcosa in più della persona che si cela dietro la penna esperta di “Scarlett Douglas Scott”, il tuo pseudonimo. Un forte abbraccio, torna presto a trovarci.

-Grazie a te per questa intervista e a tutte le amiche del Cafè che la leggeranno.

Solange

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